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Popular

«Mi sento di non valere quanto tutto questo, io che vengo dalla strada, che di popolare conosco solo i quartieri».

“Popular”, il romanzo di Sara Colonnelli, narra la storia di Marta attraverso un viaggio a Sanremo per partecipare come finalista di un concorso letterario, alternato a flashback del suo passato vissuto in case popolari insieme a sua madre e l’amico Tito, figura costante e fondamentale per la protagonista. Perché il piccolo Tito rappresenta proprio quella persona che non conosce nulla al di fuori della realtà difficile in cui vive o da cui proviene, e non può fare altro che immaginare.

La realtà accende la fantasia. È ciò che, di conseguenza, succede anche a Marta, giovane poetessa che insegue il proprio sogno nonostante le avversità e l’auto-sabotaggio, pericolo frequente per chi soffre di scarsa autostima e si ritrova ad assaporare quell’arma a doppio taglio che è il successo. Dopotutto, i nostri nemici più grandi siamo noi stessi, o come scrive l’autrice: “Siamo migliaia di Titanic che sbattono volontariamente contro l’iceberg per poi affondare”.

Dobbiamo ricordarci del nostro valore, del nostro talento. Ricordiamo che ce la possiamo fare, nonostante tutto. Non ascoltiamo quella parte di noi a cui piace tanto giudicarci. Ripetiamo le parole dell’autrice: “Non permetterò a un blocco di ghiaccio emotivo di farmi andare giù”. Percorriamo la strada che conduce al successo. Non solo come artisti, ma anche e soprattutto come persone.

Il viaggio di Marta verso Sanremo non è solo una gita in compagnia dell’amica che la supporta sempre, è il viaggio di una vita, colei che «ti toglie e poi ti regala le persone senza che te ne renda conto».

La storia di Marta ci insegna che esistono persone di passaggio e altre che rimangono, e ognuna di loro ci regala qualcosa: un pezzetto d’esperienza, da cui possiamo trarre benefici e ispirazione.

Ci insegna anche che è la scrittura a sceglierci, e non il contrario. Siamo al suo servizio. Abbiamo il compito di trasmettere sensazioni che non saremmo in grado di percepire altrimenti.

Più di ogni altra cosa, ci insegna che realtà del nostro tempo come i quartieri popolari non sono solamente quello che siamo abituati a vedere e sentire. Sono molto di più. Un “di più” che non può essere compreso da chi non lo vive in prima persona. Può essere solo immaginato. Sara Colonnelli aiuta a farlo descrivendo momenti difficili, tristi o addirittura spaventosi affrontati da persone unite che si proteggono a vicenda e si prendono cura della propria famiglia.

 “Popular” è la storia e il viaggio di tutti noi, qualunque siano il luogo e la vita da cui proveniamo.

Articolo di Lorenzo Lapomarda

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