Acqua di neroli: un’idea tutta nostrana.

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Avete mai aggiunto una goccia di acqua di Neroli alla preparazione del vostro dolce per ottenere un piacevole sentore di agrumi? Di sicuro la fragranza, simile al bergamotto, l’avrete sentita molte volte, perché i fiori, raccolti tra aprile e maggio, vengono di frequente usati nella preparazioni di profumi e prodotti cosmetici

Ma lo sapevate  che il nome viene dalla duchessa Marie Annie de La Treémoille, moglie di Flavio Orsini di Bracciano, principe di Nerola – piccolo comune sulle propaggini dei monti Lucretili?

Nota già dal Medioevo, ottenuta inizialmente per distillazione dei fiori freschi dell’arancio amaro e dolce, fu diffusa nel Lazio dalla duchessa nel XVII secolo anche in forma di olio essenziale.

L’intrigante profumo, ricco di sfumature, si deve alla sua particolare composizione chimica tra cui spiccano sostanze aromatiche come il geraniolo, il linalolo, il terpineolo, il cineolo e il limonene: è proprio grazie a queste ultime se l’acqua di Neroli possiede quel piacevole sentore delicato e agrumato che la rende insostituibile ancora oggi in profumeria.

Articolo a cura di Beatrice Maffei

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