Non fidarti di Cappuccetto Rosso

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Non fidarti di Cappuccetto Rosso

Pensando alla fiaba di Cappuccetto Rosso, è impossibile non richiamare alla memoria il lupo cattivo, così come, quando viene nominata La Sirenetta, il pensiero va immediatamente all’incantesimo di cui cade vittima per colpa della crudele Ursula – sia che si tratti della fiaba originale di Andersen, della versione animata o del più recente film.

Allo stesso modo, viene da chiedersi quanto sarebbe stato meno tortuoso il percorso di Pinocchio se sulla sua strada non avesse incrociato il gatto e la volpe o Lucignolo.

Eppure, siamo sicuri che in queste storie sia sufficiente un solo punto di vista, quello a cui siamo abituati da generazioni? Ci siamo mai chiesti cosa ci direbbe – per esempio – il lupo cattivo, se avesse la possibilità di raccontarci la sua versione dei fatti, e quanto questo potrebbe trasformare la nostra percezione?

Questi sono gli interrogativi che accompagnano la lettura di “Non fidarti di Cappuccetto Rosso. Quando a raccontare le storie sono i cattivi” di Annalisa Coluzzi e Marco Muscarà (Edizioni Efesto, 2021), uno dei libri protagonisti della prossima Festa del Libro di Barchette di Carta in programma il 20 e il 21 gennaio a Palazzo Bacchetti ad Anagni.

Le dieci storie raccolte in questo libro non tradiscono affatto le trame che sono familiari a tutti noi, perché effettivamente riprendono le celebri versioni tradizionali dei fratelli Grimm, di Andersen o di Collodi, fra gli altri; tuttavia, ci permettono di osservare quelle storie tanto note da una nuova prospettiva, dando la possibilità ai cattivi di mostrarci le loro ragioni, se non proprio di farci notare che la storia, in fondo in fondo, non è proprio come ci è sempre stata spiegata.

Le fiabe e i racconti popolari si basano quasi sempre su un forte contrasto tra il bene e il male, tra personaggi profondamente buoni e personaggi estremamente malvagi. “Non fidarti di Cappuccetto Rosso”, invece, va oltre la dicotomia tra bianco e nero e ci mostra invece le numerose sfumature di queste vicende, e così facendo umanizza i personaggi che hanno contrassegnato l’infanzia (e non solo!) di tutti noi.

Con una narrazione scorrevole e divertente, questo libro dipinge quindi una panoramica insolita e originale sulla psicologia dei cattivi, a volte dando la parola proprio a loro e altre volte affidando la ricostruzione a personaggi molto vicini alla vicenda, ma sempre appassionando il lettore e regalandogli spunti di riflessione carichi di significato.

Vi aspettiamo domenica 21 gennaio ad Anagni per dialogare con gli autori, non mancate!

Articolo di Giulia Bocchetti

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